Facciamo una premessa, entrambe le tecniche chirurgiche di trapianto capelli (FUT e FUE), sono valide nel trattamento dell’alopecia androgenetica. Tant’è vero che l’obiettivo comune a entrambe le tecniche, senza dubbio, sta nella risoluzione del danno provocato dalla perdita di capelli del paziente che decide di sottoporsi a un impianto di capelli.

Pur avendo le due metodiche lo stesso scopo finale, presentano notevoli differenze nella modalità di esecuzione, vediamone insieme le differenze.

È bene precisare che occorre sempre una consulenza specialistica per chiarire le esigenze del paziente prima di tutto, valutarne lo stato di salute generale, dermatologico e psicologico. La qualità e la densità dei capelli, la tipologia del cuoio capelluto e l’evoluzione della calvizie.

La principale differenza tra autotrapianto di capelli FUE e FUT è nella modalità di esecuzione e nel metodo di raccolta e di prelievo delle unità follicolari.

La tecnica FUE consiste nel prelievo diretto (escissione monobulbare) delle singole unità follicolari dal cuoio capelluto del paziente, tramite delle microincisioni, è una tecnica mini invasiva caratterizzata dal vantaggio di non lasciare cicatrici visibili e consentire il massimo infoltimento dei capelli, dall’aspetto totalmente naturale, proprio grazie al fatto che vengono prelevati ed impiantati singolarmente (uno ad uno).

La tecnica FUT è una tecnica di autotrapianto di capelli che prevede il prelievo di una striscia di cuoio capelluto tramite taglio chirurgico, dalla quale vengono poi estratte le unità follicolari da preparare per l’impianto, tramite frazionamento del lembo di pelle precedentemente asportato. Con il trapianto di capelli FUT il bisturi andrà inevitabilmente a creare una importante cicatrice nella zona donatrice del paziente (area occipitale del capo), che a seconda della bravura del chirurgo potrà essere sottile o più spessa, e di dimensioni più o meno contenute.

In entrambe le tecniche, dopo aver prelevato le unità follicolari, è importante depositarle in un apposito terreno di coltura, una soluzione specifica studiata per la conservazione dei follicoli. Solitamente vengono riposti in vaschette refrigerate proprio per ricreare la temperatura più adatta al loro mantenimento ed assicurare l’ambiente fisiologico e le sostanze nutritive delle quali il capello ha bisogno. L’utilizzo di questa soluzione è importantissimo in quanto i capelli estratti sono molto fragili e tendono a disidratarsi facilmente.

Per dare un’idea più precisa delle differenze tra le due tecniche, rappresentiamo di seguito in sintesi le due tecniche a confronto:

Confronto tra: FUT (Strip) FUE
Numero di capelli trapiantabili a seduta Da 2000 fino a 6000 Da 2000 fino a 6500
Percentuale di attecchimento 70-80% 90-100%
Cicatrice Cicatrice lineare di dimensioni variabili: 10/20 cm lunghezza – 1/2 cm di altezza Micro cicatrici tonde impercettibili del diametro massimo di 1mm ognuna
Punti di sutura Si, da rimuovere dopo 2 settimane dall’operazione No
Le zone di estrazione delle unità follicolari Si effettua il prelievo esclusivamente dalla zona occipitale del capo. Nuca / parte posteriore del collo È possibile estrarre i bulbi piliferi dalla zona occipitale del capo, dalle aree laterali del capo fino sopra le orecchie, dalla zona della barba e talvolta anche dal petto